giovedì 13 maggio 2010

Addis Abeba: prime impressioni da lontano

Dopo più di un mese di racconti e foto che arrivano da mio marito, comincio a farmi un'idea di com'è Addis Abeba: una città piena di vita, vivace, caotica, stimolante. 

Una città ricca di contraddizioni, di opposti che convivono indisturbati fianco a fianco, di grandi contrasti che vanno dalla povertà feroce dei bambini di strada che ti rincorrono apostrofandoti "Ferengi!" e chiedendoti "caramella!" (in italiano), al lusso incongruo dei grandi alberghi degli stranieri con i loro ristoranti riforniti con cibo europeo e le loro piscine tropicali.

Ecco la vista dalla sua camera dell'hotel, uno dei più chic della città.



Le strade principali sono discrete e sembra quasi di stare in una città europea (...negli anni '80). Anche qui le emozioni non mancano: oltre allo stile di guida locale, a detta di un partenopeo un po' peggio di quello napoletano, ci sono animali di vario tipo, asini con la soma sempre stracarica, pecore, capre e mucche che non ne vogliono sapere di attraversare sulle strisce (sarà per rispetto alle zebre?!?).
Qui un proprietario cerca di riportare a più miti consigli con un'esile canna di bambù un toro che pare non curarsi troppo né di lui, né del caotico traffico che gli sta intorno...









Nei vicoli vedi però il volto più autentico del posto, la povertà, il fango, ma anche i colori e la vita di una comunità laboriosa.
Gente fiera e ospitale, che pur nella miseria conserva il valore della condivisione. Capita ai lati delle strade di vedere capannelli di persone che cucinano il loro cibo vicino a fuochi improvvisati: se passi di lì, ti offriranno senz'altro di condividere loro pasto.









P.S.: per gli amici avventurosi che progettano di venirci a trovare, ecco qualche informazione turistica sulla città.

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